venerdì 31 gennaio 2014

Ogni qual volta vi connettete al vostro router di casa tramite WiFi, lui vi assegna in automatico un'indirizzo IP tramite l'utilizzo del DHCP.
L'indirizzo IP è composto da 4 numeri divisi da un puntino ed ha l'importante scopo di identificare in modo univoco il vostro pc all'interno della rete locale.
Questo indirizzo da lui creato sarà di tipo dinamico, ovvero se vi disconnettete e riconnettete non è detto che vi venga assegnato lo stesso indirizzo della connessione precedente. Può dimostrarsi però molto utile assegnare al proprio pc un indirizzo IP che scegliamo noi e che non cambi nel tempo, detto quindi statico.

Quali sono i vantaggi?

Un indirizzo IP statico permette di raggiungere il proprio pc con un qualsiasi altro dispositivo connesso alla rete. Questo si rivela utilissimo e necessario se sul vostro computer girano dei programmi come Apache Server, potendo così raggiungere il vostro web server da qualsiasi postazione. Si rivela utile inoltre per trasferire file verso quel pc via FTP da qualsiasi altra locazione: immaginate di poter utilizzare proprio il vostro pc come un hard disk esterno.

Come settare un indirizzo IP statico su Windows

La prima cosa da verificare prima di procedere è l'indirizzo IP del vostro router, detto anche gateway. Per farlo aprite il Prompt dei Comandi (Start -> Tutti i programmi -> Accessori -> Prompt dei Comandi), digitate ipconfig e premete invio. Vi verrà mostrata una pagina simile a questa:

ipconfig

Nella sezione Scheda LAN Wireless troverete l'indirizzo del gateway, nel mio caso 192.168.0.1. Poco sopra, alla voce Indirizzo IPv4 trovate l'indirizzo IP che il router vi ha assegnato in automatico. E' quello l'indirizzo che noi andremo a rendere statico.

Adesso aprite il Pannello di Controllo di Windows e selezionate Centro connessioni di rete e condivisione. A quel punto, sulla sinistra, cercate Modifica impostazioni scheda. Vi verranno ora mostrate tutte le connessioni attive e non attive del vostro pc.

Centro connessioni di rete

Cliccate col tasto destro del mouse sulla vostra connessione di rete wireless attualmente in uso e poi su Proprietà. Vi si aprirà una finestra come la seguente.

Proprietà connessione rete wireless

Nell'elenco cercate Protocollo Internet versione 4 (TCP/IPv4) e cliccate su proprietà. Nella finestra che segue potremo finalmente impostare il nostro indirizzo IP di rete locale statico.

Protocollo internet versione 4

E' arrivato dunque il momento di scegliere il proprio indirizzo IP. In sostanza si tratta di scegliere l'ultimo numero dei quattro che lo compongono in un range di valori che va da 2 a 255.
In questo esempio l'indirizzo da me scelto è 192.168.0.20. I primi tre valori restano invariati a partire da quelli del gateway.
Riempiamo quindi i campi con:
  • Indirizzo IP: l'indirizzo IP statico che vogliamo impostare
  • Subnet mask: 255.255.255.0
  • Gateway predefinito: l'indirizzo del gateway trovato in precedenza.
Vengono poi richiesti gli indirizzi del server DNS da utilizzare. Potete lasciare le impostazioni su automatico (Ottieni un indirizzo server DNS automaticamente), oppure impostare come server DNS quelli forniti da Google, più veloci e stabili, inserendo gli indirizzi:
  • Server DNS preferito: 8.8.8.8
  • Server DNS alternativo: 8.8.4.4
Fatto questo, mettete una spunta su Convalida impostazioni all'uscita e poi applicate il tutto.
Avete così fatto in modo di avere sempre il solito indirizzo di rete locale ogni qual volta vi connettiate al vostro router!

Come settare un indirizzo IP statico su Ubuntu

Per quanto riguarda Ubuntu, impostare il proprio IP statico è più immediato.
Cliccate sull'icona della scheda di rete in alto nel pannello e selezionate Modifica connessioni.

Connessioni di rete

Selezionate la vostra connessione Wifi nel tab Senza fili e premete Modifica.


Impostazioni IPv4

Cambiate il Metodo in Manuale e come per Windows impostate l'indirizzo IP statico, la maschera e il gateway e successivamente il Server DNS. Premendo Salva avrete anche su Ubuntu l'indirizzo IP statico di rete locale!

giovedì 30 gennaio 2014

Nel nostro cammino tra le varie possibilità offerte dai dispositivi che montano Android, incontriamo oggi il Wi-fi. L'arduo compito che si prefigge questa guida è quello di spiegare come il robottino verde riesce a gestire questa tecnologia.

Cos'è il Wi-Fi?

Chiaramente il primo punto da chiarire è cosa sia questa tecnologia e come funzioni. Tranquilli, non intendo entrare nei dettagli tecnici, anche perché non ne sarei in grado: voglio solo spendere due righe per capire cosa stiamo usando.  
Wi-Fi è un termine che identifica la tecnologia utile a connettere due terminali per via wireless. Quella che si crea è una rete privata senza fili (WLAN) che può eventualmente essere interlacciata a internet.
Con il Wi-Fi possiamo quindi collegare due o più dispositivi qualunque purché siano tutti dotati della stessa tecnologia. Questo è molto più potente del Bluetooth che invece prevede una connessione solo tra due terminali e molto più comodo di una connessione via cavo USB, sia perché non ci intrecciamo con i fili sia perché non sono necessari milioni di driver per usufruire di tutte le funzioni.
Per avere un'idea delle funzionalità che descriveremo in questa e in altre guide, vi anticipiamo che sfruttando il Wi-Fi possiamo trasferire file, navigare, usare il dispositivo come un telecomando, come mouse, come webcam, come tastiera... in futuro probabilmente come caffettiera: possiamo fare fondamentalmente di tutto!



Questa connessione offre anche una velocità di trasmissione notevole, con una media dell'ordine del MB al secondo. Qui apro un inciso per un primato tutto italiano: il ricercatori dell'Università Sant'Anna di Pisa hanno raggiunto una velocità di trasmissione 1,2 Terabyte al secondo (un record assoluto) definendo una proposta per il Wi-Fi 2 che sarà sostenibile in un futuro non lontano.
Inoltre il Wi-Fi è salutare! E' dimostrato infatti che la rete Wi-Fi usa un flusso di radiazioni molto più basso di quello necessario alla connettività delle reti cellulari e molto al di sotto della soglia di "pericolosità".

Connettersi a una rete

La prima cosa che impareremo a fare sarà quella d'uso più comune: collegare il nostro dispositivo a una rete esistente e fornita di accesso internet.
Per prima cosa attiviamo la funzione Wi-Fi con l'apposito tasto:


Una volta attivata il nostro dispositivo inizierà una ricerca di reti compatibili nei dintorni, trovale vi presenterà una notifica nella barra delle notifiche e toccandola lo autorizzerete a connettersi (eventualmente aggiungendo la password quando ve la chiede).
Quando vi aggancerete a una rete il dispositivo la salverà come rete conosciuta e si collegherà automaticamente ogni volta che la troverà. Se non volete che questo accada dovrete insegnargli a stare a cuccia, e il modo lo vedremo a breve nella gestione delle connessioni.

NB. Abbiamo detto nella prima guida che il Wi-Fi consuma meno batteria della connessione dati. Questo è vero quando il Wi-Fi è agganciato: durante la ricerca di reti note, invece, consuma molta energia per fare scansioni continue dell'etere.

Il metodo di connessione che abbiamo appena visto è molto banale, quasi infantile, infatti offre un limitato numero di opzioni per l'utente. Vediamo quindi il metodo con cui si connettono i grandi.
Al solito entriamo nelle Impostazioni e tocchiamo Wi-Fi. In questo caso intendo proprio "poggiare il polpastrello sulla scritta Wi-Fi" e non sull'interruttore che trovate sulla destra. In questo modo entreremo nel menù delle impostazioni del Wi-Fi.


Se avevate già attivato la funzione entrerete in un menù come questo:


Altrimenti vedrete questo:


Niente paura: attivate l'interruttore in alto a destra e in un secondo vedrete una schermata come la precedente.


Adesso avete davanti l'elenco di tutte le reti a portata. Selezionandole apparirà un menù nel quale potremo scegliere se connetterci, gestire le impostazioni avanzate o se (nel caso in cui la rete fosse già nota) rimuoverla dalle reti conosciute.

Seguiamo il caso in cui siate alla prima connessione: selezionata la rete, immettete eventualmente la password e scegliete Connetti.



A questo punto Android dovrebbe avervi notificato che la connessione è attiva e potete uscire da questo menù (al solito basta premere il tasto Home). Ogni volta che vorrete connettervi a questa rete basterà essere a portata del ripetitore (per i router domestici si parla di 50m circa) e attivare la funzione Wi-Fi con il tasto presente nel menù delle notifiche. Basta un click e il terminale troverà da solo la rete conosciuta con il segnale più forte e si connetterà (eventualmente usando la password che avete già impostato).

Gestire le reti salvate

Supponiamo che invece questa non sia la vostra prima connessione e che vogliate gestire meglio le vostre reti. Quando parlo di gestire le reti intendo due cose principalmente: cancellare una rete da quelle conosciute e forzare il dispositivo a connettersi a una rete piuttosto che a un'altra.
Partiamo dalla prima. Basterà seguire il percorso precedente fino alla schermata


Scorrendo verso il basso troverete tutte le reti disponibili in zona ma anche tutte quelle salvate nella memoria del telefono. Selezionate quella che vi interessa e poi cliccate su Rimuovi.
Già fatto? Sì! Meglio della Pic!


Se invece vogliamo che si connetta a una rete specifica basterà fare come prima, ma invece di Rimuovi sceglieremo Connetti. Quest'ultima opzione che a primo sguardo può sembrare strana vi accorgerete che può essere utile in più occasioni. Android infatti, ogni volta che attivate il Wi-Fi, cerca di connettersi sempre alla rete con segnale più potente tra quelle disponibili salvate (se non ne trova salvate chiaramente vi chiederà di aggiungerne una come visto prima). Può succedere però che vi siano nella zona due o più reti che conoscete e per vari personali motivi abbiate bisogno di connettervi a una specifica: ecco a cosa serve questo ultimo tratto della guida.


Come vedete l'interfaccia di Android diventa piuttosto intuitiva quando si inizia a capire la filosofia della grande Google: tutte le informazioni a portata di utente. In fondo è la stessa idea che cerca di trasmettere sin da quando Google era "solo" un motore di ricerca. Oggi che è un colosso tecnologico e che con pochi "amici" divide il potere assoluto sulla tecnologia quotidiana, la sua filosofia resta che tutto è per tutti purché si sappia dove cercare.

Riassumendo:

  • Per attivare la funzione Wi-Fi basta premere l'interruttore nel menù delle notifiche
  • Dalla scheda Impostazioni invece possiamo, selezionando una rete, aggiungerla, eliminarla o cambiarla.  
La prossima volta vedremo come giocare con questa tecnologia per sfruttarne tutte le potenzialità, ma per oggi ci salutiamo qua. Vi è piaciuta? E' stata utile? Lasciateci un feedback qua sotto e ricordate che l'area dei commenti è anche uno spazio aperto dove esprimere dubbi, domande, angosce o perplessità.
A presto!

lunedì 27 gennaio 2014

Tanto tempo fa in un continente lontano lontano, il Ministero della Difesa degli Stati Uniti, sempre alla ricerca dell'innovazione, sviluppò la prima rete informatica della storia: ARPANET.
Per quasi 30 anni questa rete dominò il mondo digitale, come in un futuro Skynet dominerà i Terminator, fino al 1991, quando il CERN creò un'infrastruttura aperta a tutti: il World Wide Web. Nessuno ancora sapeva quanto potere avrebbero avuto sull'uomo queste tre W. Oggi ne siamo dipendenti e questa droga ci viene somministrata in molte vie anche sul cellulare.
Di questo compito si sono fatti carico gli operatori di rete (TIM, WIND, 3...) attraverso la connessione dati. Il nostro telefono è infatti capace di connettersi ai ripetitori cellulari per diverse vie che ci permettono di scambiare pacchetti di dati con il web. Questi pacchetti vengono letti da varie applicazioni e trasformati in informazioni (pagine internet, informazioni meteo e traffico, email...).
Con l'avvento degli smartphone e la loro tecnologia basata interamente sulla connessione alla rete digitale, gli operatori di rete hanno sviluppato varie tariffe che possiamo generalmente dividere in due tipi:

  • Tariffa a tempo. Paghiamo la connessione internet a seconda di quanto stiamo connessi (solitamente il costo si misura in "reni al minuto")
  • Tariffa a dati. Paghiamo a seconda di quanti MB scarichiamo. Di solito, in realtà, ci viene dato un limite, come ad esempio 1GB al mese.
A seconda di quale tariffa ci ha concesso il nostro operatore (e quanti reni abbiamo da donare) possiamo decidere una diversa gestione di questo tipo di connettività.

Prima di intraprendere il percorso tra le varie impostazioni preannuncio subito che in questa guida non parlerò di Wi-Fi, perciò spendo due parole adesso per chiarire i dubbi che spero di risolvere con la prossima guida: il Wi-Fi è una connessione tra due dispositivi, che spesso prevede la condivisione di una rete internet. La navigazione via Wi-FI non consuma credito perché non si basa sulla connessione offerta dall'operatore di rete solo se il telefono è connesso a un router (o altro dispositivo) che divide con lui la propria connettività. Vedremo infatti che possiamo usare anche il nostro dispositivo come router e in tal caso chi naviga collegandosi al nostro smartphone lo fa usando la nostra rete e accreditandoci il consumo di dati. Se per adesso questo passaggio non vi fosse chiaro non preoccupatevi, la prossima guida lo chiarirà.
Torniamo sulla connettività dati.

Attivare / Disattivare la connessione dati

Abbiamo già visto come possiamo attivare o disattivare questa funzionalità, ma vediamolo ancora una volta. Per prima cosa abbassiamo il menù delle notifiche del nostro dispositivo Android.

Come aprire il menù delle notifiche 

Troveremo il solito menù e basterà scorrere verso destra per trovare l'interruttore caratterizzato da due frecce in direzioni opposte (che rappresentano appunto lo scambio di dati che avviene attivandolo).

Come ci suggerisce l'intuito avremo attivato la connessione se l'interruttore apparirà acceso, viceversa se invece sarà spento.
Interruttore acceso

interruttore spento

Per avere conferma dell'attivazione basta guardare la barra delle notifiche nella schermata Home dello smartphone (quella a cui accedete premendo il tasto Home del telefono, solitamente è un tasto fisico o con il disegno di una casetta ). Se in alto, vicino alle linee che rappresentano la connessione telefonica ci sono disegnate le due frecce e una sigla (2G, 3G, E, H, H+), allora siete connessi alla rete gestita dal vostro operatore. Un esempio è offerto nell'immagine della mia schermata Home che ho postato qui sopra.

Impedire che il telefono si connetta per errore (disabilitare gli APN)


Dunque in questo modo banale possiamo attivare e disattivare la connessione in un secondo. Potremmo però avere dei dubbi e delle esigenze particolari: vediamole.

Nel caso in cui abbiate lo smartphone ma non volete che si connetta a internet attraverso questa via (perché magari preferite il Wi-Fi), posso mostrarvi un metodo universale per impedire al vostro telefono di connettersi per errore. Non temete, non è un processo definitivo, potrete ripristinare lo stato di funzione con un click; vi mostrerò anche questo.

Questo metodo si basa sulla disabilitazione degli APN. Gli APN sono gli indirizzi digitali a cui si connette il telefono per utilizzare la rete dati fornita dal gestore telefonico. Quando inseriamo la SIM il cellulare legge gli APN che sono scritti lì dentro, se mi concedete l'immagine semplicistica, e li salva nelle proprie impostazioni. Adesso vedremo come modificarli manualmente per rendere impossibile la connessione internet via dati, in modo da non spendere per errore. Se un giorno cambiassimo idea e volessimo ripristinarli basterà un click e ordineremo al telefono di leggere di nuovo gli indirizzi originali dalla SIM.
Questo metodo era molto utilizzato prima dell'avvento degli smartphone, quando le tariffe internet erano improponibili.

Per prima cosa entriamo nelle Impostazioni attraversa la solita icona.
Una volta dentro dobbiamo cercare le impostazioni relative alla connessione dati. Nella mia versione si trovano nella scheda Connessioni sotto la voce Altre reti.
Schermata Impostazioni 

Schermata Altre reti 
Adesso selezioniamo Reti mobili e procediamo.
Schermata Reti mobili 

Da qui possiamo fare molte cose. Possiamo attivare e disattivare la connessione dati spuntando la prima casella in alternativa al metodo precedente, ma andiamo avanti con gli APN. Entriamo in Profili e vedremo questo:


Questi sono gli APN registrati nel telefono (in questo caso gli APN della TIM). A noi interessano solo quelli selezionabili con il cerchietto laterale. Entriamo in ciascuno toccandolo e cancelliamo i dati (o sostituiamoli con scritte a caso). In questo modo sarà impossibile per il telefono connettersi a internet. Salvare le modifiche e uscire. Assicuriamoci di aver fatto un buon lavoro controllando di aver davvero cancellato i dati e abbiamo finito. Premiamo il tasto Home e torniamo alla schermata principale del launcher.

Se volessimo ripristinare i dati basterà tornare nella precedente schermata e premere il tasto opzioni - generalmente si trova a sinistra del tasto fisico Home - e ordiniamo allo smartphone di leggere i dati originali.
Schermata per il ripristino delle impostazioni originali

Monitorare e migliorare il consumo dei dati (3G Watchdog)

Dopo aver visto come spegnere la connessione dati, immaginiamo invece di volerla usare, cosa non tanto surreale in fondo. 
Prendiamo il caso in cui abbiate un contratto che prevede un uso di 1GB di internet al mese. Ovviamente sarà nel vostro interesse far durare questa quantità per tutto il mese. Mi è capitato spesso di sentirmi dire: "Io ho 2GB di internet ma non mi bastano mai!" "Secondo te posso scambiare 100 messaggi gratis per 100MB di internet?" Beh...è raro che un gestore di rete vi scambi le offerte come fossero figurine dei Pokémon, perciò è meglio usare in maniera intelligente i dati che ci vengono offerti.
Il modo migliore è utilizzare la connessione dati solo per una navigazione leggera e lasciare a carico di una connessione Wi-Fi tutti i download e upload pesanti. Questo significa:
  1. Non scarichiamo giochi o applicazioni troppo grandi con la connessione dati.
  2. Non scarichiamo film  perché pesano dai 700MB ai 2GB  (guardarli in streaming consuma esattamente quanto scaricarli)
  3. Non carichiamo online tutto l'album fotografico delle vacanze
Per tutte queste cose agganciamoci a una rete Wi-Fi e il nostro GB di internet non finirà mai. Ve lo garantisco. 
Se vogliamo monitorare il consumo consiglio come applicazione 3G Watchdog. Una volta installata spiegatele quanto avete a disposizione (1GB, 2GB...) e ogni quanto si rinnova (mensile, settimanale...). L'applicazione monitorerà i consumi e vi farà sapere a che punto siete. Il comodo widget  vi mostrerà due barre di progressione, una per i dati consumati e una per il tempo trascorso dall'inizio del rinnovo dell'offerta (data che avete voi impostato).
Widget dell'applicazione


Anche questa guida è finita. Speriamo vi sia stata d'aiuto a capire come funziona la connessione dati. Nella prossima affronteremo il Wi-Fi e tutti suoi usi: ad esempio sapevate che potete usare il vostro smartphone come router? e che potete creare reti private attraverso cui condividere file? Non lo sapevate? Beh...a breve potrete leggere tutti i segreti del Wi-Fi sul nostro blog. 
Se questa guida vi è stata utile lasciate un commento e per dubbi, domande, angosce o perplessità non esitate a scriverci. 
A presto!

sabato 25 gennaio 2014

Tra le infinite potenzialità di uno smartphone Android c'è anche quella che solitamente troviamo sopra le stampanti all-in-one: lo scanner.
Adesso vi starete facendo due domande:
1) Quali vantaggi ci sono ad avere uno scanner nel telefono? Beh...è molto più leggero e maneggevole di una stampante o fotocopiatrice. Immaginate di avere la scrivania invasa di documenti e doverne allegare uno come email per il capo ma come sempre c'è la fila alla fotocopiatrice, oppure pensate di dover passare i vostri appunti a un compagno di studi o di dover digitalizzare le foto della nonna perché non si rovinino: uno scatto con lo smartphone e via! In un minuto avete la scansione del documento con la risoluzione di una macchina digitale e già pronta nel formato PDF.
2) Quali svantaggi ci sono ad avere uno scanner nel telefono? (Dov'è la fregatura?) ehm...nessuno! Semplice, veloce, immediato!

Vediamo subito come fare. Per prima cosa dobbiamo procurarci l'applicazione: io uso CamScanner e mi trovo molto bene, quindi incentrerò la mia guida su questa app, tuttavia la scelta è varia e il funzionamento sempre simile in linea di principio.
Una volta installata l'applicazione, aprendola ci troveremo davanti a una schermata come questa:
Pagina principale dell'applicazione
Barra laterale accessibile dalla pagina principale 



In questa pagina saranno raccolti tutti i documenti che scansioneremo, così da essere disponibili per aggiornamenti, modifiche o futuri utilizzi.
Vediamo adesso come funziona nella pratica. Preso il nostro documento andremo ad attivare la funzione di acquisizione semplicemente toccando l'immagine della macchina fotografica presente in basso nella suddetta schermata. Subito si attiva la schermata della camera fotografica e noi non dovremo far altro che fare uno scatto artistico al nostro foglio.
Schermata di acquisizione


Non preoccupatevi se il vostro documento non sembra fotogenico: l'applicazione pensa anche a questo. Scattata la foto vedrete questo. Il programma è capace di riconoscere da solo i bordi del foglio, ma se così non fosse o se voleste acquisire solo parte del tutto, basterà trascinare i cerchietti per delimitare l'area da acquisire


Selezione area di acquisizione


Adesso vedrete la magia! Il vostro foglio-ranocchio tutto storto diventerà un elegante foglio-principe dalla perfetta postura e non vi resterà che selezionare il gradi di migliorie da apportare. La scelta può essere fatta selezionando una opzione dal menù in alto sullo schermo. Posto qui le immagini delle migliorie preimpostate, tuttavia per una maggiore precisione, si può operare manualmente premendo il terzo tasto in basso.




Per completezza voglio dirvi il funzionamento di ciascuno dei tasti che trovate nella barra in basso.
 Questa icona vi riporterà alla schermata precedente,
 Questa vi permetter di ruotare l'immagine in senso orario,
Questo comando ordina al programma di selezionare tutta la foto
Questo accede alle opzioni personalizzate di miglioramento dell'immagine
Con questo comando accetterete l'immagine e procederete al passo successico

A questo punto possiamo accettare la nostra scansione e l'applicazione si preparerà a creare il documento.

Schermata documento
(Vi assicuro che se scattate le foto con una luce migliore di quella di una lampadina avrete tutto un altro effetto e il vostro foglio non avrà un colore malaticcio come il mio)

Da qui possiamo chiudere il documento o aggiungere pagine. Selezionando Add si potrà entrare di nuovo nella schermata acquisizione e scattare nuove foto. Queste una volta convertite si trasformeranno in pagine per il nostro PDF. Selezionando invece Condividi avvieremo la creazione del documento e il programma ci offrirà un elenco di vie per condividerlo come le email. Prima di questo però è meglio cambiare nome al nostro progetto con qualcosa di più appropriato: per farlo basta premere su "Nuovo Documento" e inserire un nome a nostra scelta. Per ovvie ragioni io ho scelto prova.

Se adesso tornassimo alla schermata principale vedremmo questo:

Schermata principale dell'applicazione 

Cliccando sul documento torneremmo alla precedente schermata, dove potremmo di nuovo operare modifiche, aggiungere pagine o condividere.

Anche questa guida è finita. Nella speranza di esservi stato utile, e magari avervi mostrato un'altra abilità del nostro nuovo amico, vi invito a lasciarci un commento e a continuare a seguirci. Di nuovo per dubbi, domande, angosce o perplessità non esitate a scrivere qua sotto!
A presto!

giovedì 23 gennaio 2014

Nella prima parte di questa guida abbiamo visto come risparmiare batteria attraverso alcune impostazioni manuali; c'è però la possibilità di affidarci anche a certi automatismi, passando attraverso alcune app.

Pulizia automatica della RAM (con Clean Master)

Come un piccolo computer, il nostro dispositivo lavora anche se noi non ce ne accorgiamo. Anche quando lo schermo è spento infatti ci sono processi che restano attivi o si attivano e che fanno girare il processore consumando la nostra tanto amata batteria. E' possibile chiudere tutti i processi inutili in maniera automatica grazie ad alcune applicazioni. Personalmente mi trovo molto bene con Clean Master (scaricabile gratuitamente dal Play Store).


Questa app dall'interfaccia molto intuitiva ci  permette di mantenere fluido e pulito il nostro dispositivo.
Per la parte che ci interessa riguardo alla batteria, aprire l'app e premere sui tre puntini in alto a destra. Si aprirà un menù nel quale selezioneremo Impostazioni. Qui scorreremo fino all'area chiamata Task kill. Come da figura attiviamo l'Auto kill. In questo modo ogni volta che spegneremo lo schermo l'applicazione pulirà i processi nascosti non essenziali.
Schermata principale di Clean Master
Pagina delle Impostazioni di Clean Master
Se vogliamo pulire questi processi manualmente l'applicazione ci permette di farlo in due modi: selezionando Ottimizzazione della memoria nella home del programma o attraverso il widget che possiamo inserire in una qualunque delle pagine del nostro launcher. Se nella schermata principale dell'app selezionassimo invece File inutili avvieremmo un programma che cancella tutti quei file temporanei che intasano il nostro dispositivo. Privacy invece cancella le cronologie della navigazione in internet e nel play store.
Nello store marchiato Google ci sono molte applicazioni come questa; alcune hanno anche la capacità di eliminare i processi in background a intervalli di tempo regolari e possono essere trovate cercandole come "task killer". Personalmente, se preferite questo metodo, mi sento di consigliare Advanced Task Killer, ma solo se il vostro dispositivo risulta lento e poco fluido.

Applicazioni per il risparmio energetico (con JuiceDefender)

Si trovano sul market molte applicazioni che promettono miracoli con la batteria. Beh, spesso sono esagerazioni, ma in alcuni casi possono veramente aiutare. Un esempio è JuiceDefender: personalmente mi trovo piuttosto bene con questa app. Sul market ne esistono tre versioni: JuiceDefender - battery saver, JuiceDefender Plus e JuiceDefender Ultimate. La prima è gratuita ed è la versione base.
Questa applicazione gestisce automaticamente alcune funzioni del nostro dispositivo per incrementarne la vita. Un esempio riguarda la connettività: JuiceDefender disabilità ogni connettività quando lo schermo è spento (e quindi non stiamo usando nessuna applicazione) e la riattiva automaticamente a intervalli regolari (ad esempio ogni 15 minuti) per un certo tempo (come 30 secondi) per permettere alle applicazioni (come la posta elettronica o applicazioni di messaggistica) di sincronizzarsi e tenere il telefono aggiornato senza consumare troppa batteria. Inoltre il programma è intelligente e attiva prima il Wi-Fi (che come già detto consuma meno batteria) e poi, solo se non trova nessuna rete conosciuta a cui collegarsi, la disattiva e passa alla connessione dati.

Screen della pagina Guida di JuiceDefender Plus 

Screen della pagina principale di JuiceDefender Plus 
La versione gratuita contiene la possibilità di selezionare un numero limitato di impostazioni ma promette comunque un certo incremento di durata: personalmente ho rilevato un aumento del 60-70% circa con un uso limitato dell'apparecchio - ovviamente la batteria aumenta a seconda di quanto resta spento lo schermo visto che è in questa situazione che lavora l'applicazione-. La versione Plus offre una gamma maggiore di opzioni, tra cui la possibilità di impostare gli orari notturni in cui vogliamo che il telefono sia silenzioso e scollegato anche dalla rete telefonica. Con questa versione registro attualmente un incremento medio del 120% della durata della batteria.


Per far funzionare questa applicazione dobbiamo tenere sempre attive Wi-Fi e connessione dati, tanto ci pensa JuiceDefender a spegnerle quando non servono. Se invece per qualche motivo non vogliamo usare la connessione dati basterà disattivarla (come visto nella prima parte della guida) e il servizievole programma si atterrà alle nostre istruzioni e non la attiverà di sua iniziativa

Di programmi come questo ce ne sono molti e personalmente non li ho provati tutti. Ce ne sono alcuni che lavorano meglio su certi modelli (o versioni di Android) rispetto ad altri e così via. La soluzione migliore per ciascuno sarebbe fare un paio di prove per trovare quello che più ci soddisfa, sia come prestazioni che come interfaccia. Per portare alcuni esempi di applicazioni molto scaricate di questo tipo cito (in ordine alfabetico) Battery Defender, Battery Doctor, DU Battery Saver e GreenPower.


Un'altra applicazione che permette di fare queste (e molte altre) cose è Llama: con questa applicazione è possibile addestrare il telefono a compiere certe operazioni senza l'intervento dell'utente a seconda della situazione in cui ci troviamo (batteria bassa, località particolare, vivavoce attivo... ecc...). Questa app però è indicata soprattutto per i più smanettoni perché richiede un certo tempo per fare pratica con le infinite potenzialità che offre. Per completezza dobbiamo aggiungere che al momento di questa guida lo sviluppo di aggiornamenti per questa applicazione sembra fermo al 10 settembre 2013. 

La cartuccia sostitutiva

Se giunti a questo punto della guida sentite ancora una certa morsa allo stomaco per il timore di restare a secco non resta che arrendersi al potere di questa cieca paura e procurarsi una seconda batteria. Anche qui però si deve fare attenzione. Chiaramente ogni casa produttrice suggerisce di usare solo ricambi originali e ogni sito che troverete vi proporrà batterie compatibili identiche alle originali a prezzi stracciati e prestazioni doppie. 
Vediamo di fare un attimo chiarezza tra originale e compatibile. Il prezzo elevato dei ricambi griffati dalla casa costruttrice è dovuto principalmente ai controlli che sono tenuti a fare sui loro prodotti. I ricambi originali offrono quasi sempre una certa garanzia che vi da quindi la possibilità di andare a batter pugno ai loro portoni in caso di problemi. Queste batterie hanno di solito una vita più lunga delle compagne compatibili e la caratteristica di mantenere le prestazioni costanti più a lungo. 
Le gemelle invece tendono, dopo un certo numero di cicli di ricarica, a diminuire le suddette prestazioni, mantenendo il vostro apparecchio sveglio per sempre meno ore. C'è da dire però in loro difesa che spesso la differenza di prezzo è importante e che si trovano anche modelli più potenti delle originali. Quando parlo di "potenza" mi riferisco all'amperoraggio (il numero che precede la sigla mAh): più è alto più dovrebbe durare la batteria.
Avere un ricambio a portata di mano può sempre essere utile per fare un rapido cambio gomme al nostro dispositivo e ripartire. Una volta a casa avremo modo di ricaricare la batteria esaurita con calma.

Conclusioni 

Questa guida in due tempi dovrebbe avervi dato un'ampia panoramica sulle strategie che possiamo adottare per non restare mai scollegati dal mondo digitale. Se volete provare diverse combinazioni o nuove strategie per far sì che il vostro smartphone sia l'ultimo Highlander fateci sapere le vostre conclusioni.
Prima di concludere ecco gli ultimi due consigli:
Monitoraggio: per valutare se la vostre impostazioni portano davvero risultati o per valutare quanto rapidamente muore il vostro dispositivo potete affidarvi ad applicazioni come Batteria HD , che  oltre a mostrarvi le ore di vita restanti al vostro dispositivo, vi offrono un interessante grafico utile a stimare quanto beve il vostro amico e decidere se sono necessari o meno altri interventi per farlo smettere.
Esempio del grafico dei consumi di Batteria HD
Corretta ricarica: le batterie moderne per fortuna non hanno la memoria per cui non è indispensabile ricaricarle solo quando completamente scariche (anche se consigliato); hanno invece un file di impostazioni che si rigenera a ogni ricarica nel vostro smartphone e che Android legge per sapere come gestire la batteria. E' importante quindi ricaricare ( il più possibile se non sempre) il telefono da spento, così da ottimizzare la generazione di questo file e permettere al telefono di sfruttare al massimo la batteria una volta ricaricata a pieno.

Nella speranza che questa guida vi sia utile vi salutiamo e vi diamo appuntamento qui per altri consigli. Fateci sapere quello che ne pensate nei commenti e per dubbi, domande, angosce o perplessità non esitate a scriverci.
A presto!